Creatività e talento: intervista a Monsieur David

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Monsieur David, celebre artista poliedrico, intervistato dalla nostra redazione

SPQRdaily ha incontrato David Rausa, in arte Monsieur David, che ci ha raccontato i mirabolanti effetti dei suoi spettacoli, caratterizzati dalla sperimentazione e dalla continua ricerca.

Artista poliedrico e creativo di gran talento, Monsieur David, nel corso della sua lunga esperienza, ha lavorato sia sui palcoscenici di importanti teatri che in spettacoli televisivi presso reti nazionali quali Rai e Mediaset.

Lavorando da anni nel mondo dello spettacolo, abbiamo poi anche chiesto a Monsieur David di raccontare ai nostri microfoni com’è cambiata la sua vita personale e lavorativa in questo difficile periodo.

Grazie, innanzitutto, per aver accettato di partecipare a questa breve intervista. 
Ci potrebbe raccontare brevemente quando e come è nata la sua passione per l’arte e lo spettacolo?

Credo la mia non sia tanto una passione per l’arte e lo spettacolo, quanto piuttosto l’aver compreso che esistono un certo tipo di luoghi e di frequenze che ci permettono di allinearci alla piena manifestazione dell’essere dove esso stesso vuole rappresentarsi nella massima apertura; soprattutto se consideriamo che ormai gran parte delle società non realizzano questa piena realizzazione del se.

In qualche modo, a mio avviso paradossale, devo ringraziare il forte impatto che ha avuto la globalizzazione nella mia vita specialmente nel periodo dell’adolescenza. La globalizzazione ha difatti allineato la maggior parte degli individui in un unico binario; mentre quei pochi reietti, che avevano colto la gravita’ di questa massificazione dello spirito, sono andati spontaneamente verso una rappresentazione più onirica; in cui oggi si trovano gli eletti principali della creazione di valore dell’anima, di cui io sento di farne parte.

Da bambino, per qualche strana ragione del destino, mi sono accorto di vivere in un luogo pieno di potenzialità; ma il punto dal quale ho iniziato la mia esistenza sembrava che me ne volesse privare. Allora, senza neanche riflettere, sono andato a prendermi quello che pensavo mi aspettasse in Natura ed eccomi qui a raccontarlo.

Lei ha partecipato anche a diversi spettacoli e programmi televisivi, portando la magia della sua arte anche agli spettatori del piccolo schermo. Potrebbe raccontarci se e quali differenze ha riscontrato tra le esibizioni di natura teatrale e quelle invece di tipo televisivo?

Beh il teatro e la televisione sono due luoghi completamente diversi fra loro; direi quasi due facce della stessa medaglia che da tempo cercano di assomigliarsi, ma non ci riescono.

Posso dire questo: per me il teatro è e rimane un veicolo al Sacro, dove si può respirare a pieni polmoni e compiere tutte le metamorfosi richieste da un buon testo e un bravo regista. La televisione, invece, è un luogo altrettanto particolare perché ti chiede di essere efficace in breve tempo e anche questa dinamica, se vista dal lato positivo, diventa un ottimo esercizio di stile per performare; che ha la sua vita breve visto che la verità espressiva necessita lentezza.

Se vediamo la questione da un altro punto di vista, la televisione è ormai, sotto molti aspetti il luogo della programmazione delle conoscenze; è il luogo che crea bisogni spesso inutili, ma mi sento lo stesso molto fortunato quando posso accedervi portando poesia e semplicità attraverso il mio lavoro gestuale; ricordando che ci sono pochi privilegiati che possono respirare in televisione.

Il mondo dello spettacolo è stato purtroppo duramente colpito dalla recente crisi pandemica.
Potrebbe dirci com’è cambiato il suo modo di lavorare all’interno di questa emergenza e quali altri progetti ha in mente per il futuro?

Credo che il tema sia toccante, perché gli artisti hanno davvero ricevuto un duro colpo. Ad esempio, parlando di me, io a 17 anni ho lasciato casa rinunciando a tutti gli affetti famigliari possibili e ho cominciato a viaggiare; per assimilare con chiarezza quella che poi sarebbe diventata la mia missione di vita. Quando all’improvviso mi sono visto togliere la possibilità della rappresentazione teatrale mi e’ cascato il mondo addosso; anche se il sapere di non essere il solo in qualche modo mi dava conforto.

Da quel momento è stato come entrare in un Monastero: la mia stanza, dove abitavo fino a poco tempo fa, si trasformò in una residenza artistica permanente; dove ogni giorno improvvisavo e nasceva così un nuovo repertorio, che subito dopo però svaniva nel nulla sconfortato dall’energia che percepivo nell’aria. Insomma, una continua e ripetitiva ossessione all’esercizio delle arti, quasi a cercare una preghiera che facesse svanire quel triste incubo. Un altro aspetto emerso in quei giorni è stato il desiderio folle di illustrare; cominciai così senza un motivo preciso a disegnare vignette in cui rappresentavo la lenta metamorfosi e l’imbavagliamento della società che riuscivo a cogliere passeggiando nei parchi; in coda ai supermercati; oppure guardando l’espressione di un vicino mascherato che in modo fulmineo riusciva a dirmi “Buongiorno”.

Oggi, disegnare in attesa dell’apertura dei teatri è diventato la mia grande meditazione; a tal punto da realizzare un libro illustrato dal titolo “GIÙ LA MASCHERA. Scarabocchi di Monsieur David”, che uscirà tra fine febbraio/inizi marzo con la prefazione del caro amico Nicola Vicidomini, l’ultimo comico vivente che ha voluto sostenermi in questa nuova impresa. Si tratta di un percorso illustrato di geroglifici contemporanei, nati nell’occasione di una società che cambia forma e tenta di togliere potenzialità alla meraviglia umana; un occasione di vedere come di fronte a cambiamenti drastici l’uomo, un po’ come l’acqua, trova sempre il modo di manifestare la propria sensibilità, che se vogliamo poi diventa arte.

A proposito di questo grande obbiettivo, voglio segnalare a tutti i lettori che io e la mia compagna di vita Federica Gumina, anche lei proveniente dal mondo del teatro e della danza, stiamo piantando le basi di un “CENTRO SPERIMENTALE DEL FANTASTICO” ; che da maggio aprirà la prima sede a Terra Matta Social Club di Campoleone, in provincia di Roma. Un centro culturale immerso nella natura, un luogo di allenamento della forza vitale e della massima espressione creativa degli uomini; dove giovani generazioni e non solo potranno raffinare le loro attitudini e sensibilità artistiche attraverso laboratori come il teatro danza; l’arte dell’arto (teatro del piede e delle mani); la musica; il disegno e molto altro ancora!

Siamo felici di poter contribuire alla bellezza di questo pianeta; perché essere un artista capovolto, come io mi descrivo, significa avere fede e imparare con verità a manifestarsi nella piena consapevolezza. Il nostro desiderio è quello di permettere a sempre più persone di farlo!

Per saperne di più:

Intervista a Monsieur David per il Giffoni Film Festival:

https://www.youtube.com/watch?v=butGBhP-XTU&t=17s

Videoclip musicale realizzato con la partecipazione artistica di Monsieur David:

https://www.youtube.com/watch?v=Pz3ih3G4hy4

Il management di Monsieur David è affidato alla società The MAC LIVE Management di Antonio Moccia

Fonte Immagine: Redazione SPQRdaily

Alessandro Alongi
Author: Alessandro Alongi

Giornalista, docente universitario e appassionato di diritti. Da molti anni collabora con diverse testate giornalistiche nazionali e locali per cui scrive saggi di cronaca politica, legislativa e società digitale.

Alessandro Alongi

Giornalista, docente universitario e appassionato di diritti. Da molti anni collabora con diverse testate giornalistiche nazionali e locali per cui scrive saggi di cronaca politica, legislativa e società digitale.