Avvisi di accertamento e Covid-19: facciamo chiarezza

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Il Comune può notificare avvisi di accertamento anche durante la sospensione per il Covid-19

Il Comune, in questo periodo difficile, ha continuato a notificare avvisi di accertamento in materia IMU e TARI (Tariffa Rifiuti) soprattutto per l’annualità 2015, vediamo come mai.

La regola generale è che gli “avvisi di accertamento in rettifica e d’ufficio devono essere notificati, a pena di decadenza, entro il 31 dicembre del quinto anno successivo a quello in cui la dichiarazione o il versamento sono stati o avrebbero dovuto essere effettuati. Entro gli stessi termini devono essere contestate o irrogate le sanzioni amministrative tributarie”. Pertanto, ai fini IMU, ad esempio, gli accertamenti dovevano arrivare ai contribuenti entro il 31 dicembre 2020.

Il Decreto Cura Italia, per far fronte alla situazione di emergenza, aveva previsto all’art. 67 la sospensione dei termini relativi alle attività di liquidazione, di controllo, di accertamento, di riscossione e di contenzioso, dall’8 marzo 2020 al 31 maggio 2020, ma poco dopo è stato chiarito che tale deroga non si applicava ai comuni, ecco perché molti cittadini avranno ricevuto tali accertamenti.

Si ritiene quindi che gli avvisi di accertamento IMU per l’anno 2015, che dovessero arrivare in questo periodo sono tardivi e quindi annullabili in quanto, come detto, l’attività di riscossione e accertativa del Comune non è stata oggetto di sospensione, tanto che ha continuato ad inviare atti e avvisi anche durante il periodo del lockdown.

Autore articolo: Avv. Susanna D’Alessio, monteverdina da generazioni, avvocato specializzato in diritto tributario e civile, ha conseguito anche il titolo di Dottore di ricerca in discipline giuridiche presso l’Università di RomaTre.

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Foto di WilliamCho liberamente tratta da Pixabay

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